Dal 7 al 19 maggio 2024 al Teatro Manzoni di Milano va in scena lo spettacolo Il mercante di Venezia, dal testo di William Shakespeare, che chiude la stagione di prosa. Da due anni in scena con grande successo, l’edizione originale del regista Paolo Valerio vede in scena il mattatore Franco Branciaroli, con Piergiorgio Fasolo, Stefano Scandeletti e Valentina Violo.
La vicenda
è nota, il ricco mercante veneziano Antonio si rivolge all’ebreo usuraio
Shylock, facendosi garante per l’amico Bassanio, ma Shylock propone una
spietata obbligazione: se il prestito non verrà restituito egli esigerà una
libbra di carne proprio da Antonio. Con i suoi potenti temi universali Il
mercante di Venezia – rappresentato per la prima volta a Londra nel 1598 –
pone al pubblico contemporaneo questioni di assoluta contemporaneità: scontri
etici, rapporti sociali e interreligiosi mai pacificati, l’amore, l’odio, il
valore dell’amicizia e della lealtà, l’avidità e il ruolo del denaro.
Si tratta
di un testo spietato, contraddittorio: uno spaccato sui dislivelli sociali,
sugli odii religiosi, le frustrazioni, i conflitti della diversità. Franco
Branciaroli che interpreta Shylock spiega che questo testo è antisemita perché
si conclude con la conversione dell'usuraio e lo sforzo del pubblico deve
essere quello di sforzarsi di pensare a come era la situazione religiosa
dell'epoca.
"Shakespeare
ha scritto un personaggio con una versione fortemente antisemita - ha spiegato
il regista Paolo Valerio - noi abbiamo voluto dare di Shylock
un'immagine particolare. Shylock è votato alla vendetta e parla una lingua
volutamente sporca: il linguaggio racconta la sua indole, racconta la sua idea
di vendetta, vendetta che è il tema portante È lui che apre e chiude lo
spettacolo, in un finale in qualche modo risarcitorio”.
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